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    Lost Small World: Pareri e considerazioni.

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    saruhiko fushimi!
    sarumi!
    By midshipman lace -- il 15 April 2014
     
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    Era da tantissimo tempo che non scrivevo sul blog – sarà perché sono rimasta indietro coi resoconti delle fiere... ? - ma stavolta voglio buttare giù un po' di pensieri riguardo quel che si legge nel titolo. Il fandom giapponese (e non solo, pare) è praticamente andato su tutte le furie al termine della lettura di Lost Small World, iniziando in primis ad odiare Saruhiko e poi a dire che la Sarumi non aveva più senso di esistere.
    Premetto che questa non sarà una recensione, in quanto quel poco che riesco a capire di questa novel perviene da riassunti molto sommari e nessuna parte per intero, però mi sento in dovere di esporre il mio personale punto di vista, in quanto Saruhiko è il mio personaggio preferito di K e la Sarumi una delle coppie a cui sono più legata in assoluto; se usciranno nuove informazioni che completeranno o ribalteranno le mie supposizioni, vedrò di fare magari un altro post.
    La GoRA ha annunciato Lost Small World, dicendo che sarebbe stata incentrata su Saruhiko Fushimi, sulla sua crescita da quando lui e Misaki si incontrano fino – a quanto pare – al suo tradimento, seguendone l'evoluzione psicologica.
    Quel che ne è uscito, finora, è il ritratto di un adolescente /seriamente/ disturbato: una madre assente, un padre che si DIVERTE a distruggere le cose a cui il figlio tiene, il genere di persona che gode nel vedere gli altri schiacciati.
    Un padre del cazzo, scusatemi il francesismo.
    Niki Fushimi è descritto come un genio, a quanto pare schizzato. Ne emerge un figlio non solo abusato psicologicamente da un padre che vedeva come una sorta di figura insormontabile, per il quale non prova che odio e che non ha il minimo rimorso quando questi crepa, ma che risente dei modi di fare di una simile persona.
    E' inutile dirlo, non si nasce stronzi. Ci fanno diventare tali – questo è il caso di un adolescente che non ha conosciuto altro che odio, distruzione e una sensazione di impotenza perenne.
    Fin qui ci siamo, giusto?
    E' naturale che un simile soggetto si interessi ad una fonte di potere, qualunque essa sia. Inizialmente è Mikoto, con le sue fiamme e l'Homra. Saruhiko non ha accettato il marchio dell'Homra solo per seguire Misaki, ma perché lui voleva il potere (una delle novità di LSW e che ha fatto storcere il naso al fandom). E il potere gli piace, pure troppo – finalmente non è indifeso, può proteggersi e finalmente può schiacciare anche lui gli altri, quando fino a questo momento non aveva mai reagito (come nel primo incontro con Misaki, in cui dei ragazzi più grandi gli stavano rompendo le scatole per avere i suoi soldi e lui non ha fatto una piega).
    Mi è parso di capire che la situazione degenera quando muore il padre e lui incontra Munakata. Un altro Re, altri poteri incredibili; inizialmente non dà troppo peso al Re Blu e alle sue sottili ed indirette richieste, interessate ad avere tra le fila uno che “usa armi nascoste” - Saru e i suoi pugnali – ma la figura di Munakata lo affascina. A differenza di Mikoto, lo trova degno della sua attenzione.
    La ragazza da cui ho letto il riassunto dice di no, ma la passione in comune per i puzzle tra Niki e Munakata non può essere casuale. E' probabile che Saruhiko abbia rivisto davvero in Munakata quel padre, ostacolo insormontabile, che però apprezzava le sue capacità; un adolescente – 16, 17 anni? - che si ritrova ad essere apprezzato da quello che ai suoi occhi è praticamente un adulto, per di più potente e molto intelligente; chi non ne sarebbe compiaciuto? Oltretutto, Saruhiko ha un bisogno spasmodico di attenzioni e non so se credere che quelle di Misaki non gli bastino più o, semplicemente, davvero Misaki non si curasse abbastanza di lui, in quel momento; basta ricordare qualche passaggio del Side:RED per vedere che Misaki, nella sua innocenza, credeva davvero che Saru stesse bene, quando palesemente non era così e se ne erano accorti tutti.
    Il risultato è che Saruhiko trova un posto più adatto a sé, nella Scepter. In effetti, lui nell'anime ha sempre detto “Alla fine, io non ero come voi” il che potrebbe essere più vero di quanto non sembrasse: un posto pieno di legami, che lui non ha mai avuto, doveva risultare soffocante, se non insopportabile. Misaki era l'unico legame che lo interessava.
    Ma perché, allora, nella novel dice a Misaki – e queste sono testuali parole - “non ho più bisogno di te nel mio mondo”?
    Chi diamine è questo Saruhiko improvvisamente diverso, sia dall'idea che ci eravamo sempre fatti che dalle azioni che ha sempre compiuto prima di questa benedetta novel?
    Io credo – e ora partiamo con le mille mila supposizioni – che il desiderio di Saruhiko, quello recondito, fosse quello di rendersi indipendente. Il padre lo ha sempre schiacciato, l'Homra lo ha soffocato, ma erano legami di cui non poteva fare a meno, in quel momento. Ottenere potere significava rendersi indipendente – prima dai legami familiari, poi dal gruppo del Re Rosso; non più debole, con ben due fonti di potere tra le mani, in grado di difendersi e di far paura, quello che il padre ha sempre fatto con lui – il proprio figlio, sangue del suo sangue, la persona a cui si dovrebbe più tenere sulla faccia della terra.
    Saruhiko voleva il potere e l'ha ottenuto. Quando fronteggia Misaki, nel vicolo, si sente forte, finalmente pronto a ribaltare le sorti della sua vita; quando Misaki si arrabbia, urla, cerca di capire, lui rivede nel suo migliore amico se stesso, bambino, che piange perché il padre gli ha distrutto quello a cui teneva di più ed è, probabilmente, in questo momento che sente il bisogno di una rivalsa: distrugge ciò a cui Misaki teneva di più, il simbolo dell'Homra sulla sua pelle, interrompendo così non solo la sua appartenenza al clan, ma anche il loro legame. Quel simbolo, perfettamente identico che li aveva uniti adesso è la causa della loro divisione.
    Saruhiko ha vinto contro il se stesso debole e contro suo padre. Ma questo avviene in un inconscio che veramente è contorto ed è un gesto che, sin da subito, che non basta più.
    Misaki ha scelto Mikoto, Saruhiko ha scelto Munakata – allora perché per tutto questo tempo abbiamo pensato che ci fosse dell'altro? Che Fushimi se ne fosse andato perché voleva l'intera attenzione di Misaki su di sé?
    Perché è anche così.
    Rimane un mio punto di vista, probabilmente sbagliato e di parte – una shipper che non si arrende, in poche parole – ma credo che quel che Saruhiko abbia fatto sia, al di là della sua stessa comprensione, una muta richiesta di aiuto. La sua insistenza nell'emulare il padre, nel voler fare tutto da solo, nel non avere altri compagni o persone di cui potersi fidare, dopo Misaki, per me è un chiaro segno di quanto in realtà il suo tradimento così plateale non l'abbia soddisfatto abbastanza.
    Il potere non l'ha reso felice. Il potere l'ha reso forte, ma non imbattibile. Il potere l'ha reso solo, non esente dal bisogno di avere qualcuno al suo fianco.
    E' chiaro che non si sia pentito della sua scelta di andarsene dall'Homra, ma è anche chiaro che la presenza di Misaki continua a tormentarlo – c'è un piccolo e minuscolo drama, che si chiama “La stanza di Izumo”, in cui Saruhiko è ubriaco (o pare tale) e si lamenta, perché Misaki non l'ha seguito alla Scepter. “Se fossi stato al posto suo, io lo avrei fatto”.
    Non mi pare certo il comportamento di una persona che odia, né di una persona che se ne esce con un “Esci dalla mia vita”. Saruhiko ha bisogno di Misaki, ma probabilmente se n'è accorto troppo tardi, quando l'euforia ha lasciato il posto alla consapevolezza che c'è stata una sola persona a volergli bene veramente e lui l'ha ferita. Profondamente.
    Continuo ad essere convinta, inoltre, che Saruhiko metta su farse su farse. Non dico che non abbia qualche grosso disturbo mentale, perché è evidente, ma è mai possibile che dopo due anni alla Scepter non sia ancora riuscito a distaccarsi da Misaki? Beh, se non gliene fosse davvero importato nulla, non avrebbe dovuto essere difficile – invece non è così. Non può fare a meno di schiacciarlo, di vederlo furioso. Oltre alla richiesta di aiuto, mi viene da azzardare una ricerca di una punizione, che puntualmente non arriva perché Misaki gli vuole un bene dell'anima, nonostante tutto.
    Non riesce ad essere sincero con se stesso; non riesce, in poche parole, a far pace col cervello. Credo che con la fine della serie (ma è un discorso che si estende anche nelle due serie manga, quindi nell'ultimo anno prima della morte di Totsuka), Saruhiko si sia reso conto che può essere forte quanto gli pare, ma che quel legame è radicato in sé. Nella novel probabilmente non lo dicono, anzi, probabilmente sto dicendo una cavolata, ma per me Saru si è reso conto che nonostante il tradimento, i suoi sforzi per farsi odiare, le sue uscite da schizzato, è bastata una sciocchezza perché tornassero a combattere fianco a fianco (contro Kuroh, nell'episodio 11 e 12) ed è bastato altrettanto poco, perché Saruhiko si preoccupasse per lui (quando Misaki cade a terra e sente male al simbolo dell'Homra).
    Le accortezze che ha nei drama cd, le sceneggiate da prima donna isterica che ha quando gli viene rammentato Misaki da terzi – ad esempio Totsuka – il modo in cui NESSUNO ME LO TOGLIE DAL CERVELLO gli fa da scudo nella caduta a causa dell'esplosione in Memories of Red... Per me non è un personaggio così distante dall'adolescente contorto di Lost Small World. Saruhiko non ha, semplicemente, la minima capacità di rapportarsi a terzi, che sia esso un estraneo o la persona più importante della sua vita. I suoi sono goffi tentativi di riconciliazione, di sentirsi punito e al tempo stesso una tacita richiesta di aiuto.
    “Wow, sono forte, mi odia, però sono solo.
    Voglio vederlo che soffre, eppure quando mi sorride e mi dice che sarebbe disposto a perdonarmi il cuore mi salta un battito.
    Perché è così stupido e non perde le speranze con me?
    Non lo vede che sono una causa persa?”
    Mi ci sono voluti due giorni per mettere insieme i pezzi. Probabilmente alcune parti sono più forzate di altre, probabilmente non avrò azzeccato nulla rispetto a quanto la novel davvero dice, ma io non sono del tutto contraria a questa evoluzione del suo personaggio. D'altra parte, Lost Small World fa parte del suo passato, di un tempo di parecchio antecedente l'anime, quindi è probabile che tra i 16 e i 19 anni, Saruhiko sia davvero molto maturato, o comunque cresciuto in qualche modo.
    Quel che non capisco è: questo personaggio non ha ricevuto già abbastanza odio da quello che è il suo background? È triste vedere il fandom che gli volta le spalle, che non accetta questo lato di lui solo perché non combacia quel che abbiamo sempre immaginato – il suo mondo non è Misaki e io sinceramente ne sono felice. Adesso è un pg più completo, dotato di sua propria forza, giusta o sbagliata che sia.
    E la Sarumi non ne ha risentito, anzi; abbiamo finalmente scoperto quanto Misaki tiene a Saruhiko, quanto fossero legati l'uno all'altro. Io ho sempre pensato che Misaki lo ritenesse un amico, ma non così tanto importante, invece sarebbe disposto pure a morire con lui.
    Si sono rimescolate le carte in tavola, ma questo non cambia che, dopo un anno e mezzo dalla messa in onda di K, questa coppia secondo me è più forte che mai.
    “Il momento in cui mi capirai non arriverà mai”, testuali parole di Saruhiko nell'intervista doppia. E ora abbiamo capito, finalmente, perché. Non confrontate la novel all'anime, fate il contrario: esaminate il loro rapporto, tutto il materiale su di loro, alla luce di quanto abbiamo scoperto.
    Siamo davvero sicuri che questo risvolto non li renda ancora più belli e, in un certo senso, ad un livello di pari valore?
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